Il ritratto del venerabile Padre Ablizzo De' Nergli e il culto fiorentino dell'Arcangelo Raffaello

Abstract

In un piccolo ambiente attiguo alla Sagrestia della Chiesa del Carmine è attualmente visibile un dipinto che era originariamente collocato nella Sala del Padre Provinciale. Parliamo di un ritratto postumo del Venerabile Padre Albizzo de’ Nerli, predicatore dell’Ordine Carmelitano, per ventidue anni Priore Provinciale di Toscana, Maestro in Teologia, morto in odore di santità il dodici dicembre del 1428. L’ultimo lustro della sua vita esemplare si intreccia con eventi fiorentini che si rivelarono subito eccezionali e che per i secoli a venire fecero risuonare della loro eco un culto di cui ancor oggi testimoniano la grandezza le numerose opere d’arte pervenuteci, le composizioni musicali, la formazione di Compagnie, gli innumerevoli documenti presenti negli Archivi fiorentini: si tratta del culto dell’Arcangelo Raffaello, documentato a Firenze fin dal 1411,1 ma rinvigorito, a partire dal 1424,2 ad opera di Padre Albizzo, che compì miracoli proprio per il tramite di quest’Arcangelo.