Marco Papasidero, «A laudi Deu» Luigi Rabatà. Tra storia, memoria e pratiche devozionali
Abstract
In genere, la nostra rivista non accoglie recensioni di libri promossi dall’Institutum Carmelitanum ed editi in una delle sue collane; facciamo un’eccezione per questo libro, soprattutto perché frutto di un’interessante iniziativa di collaborazione con uno studioso laico, iniziativa che ha lo scopo di promuovere la conoscenza del patrimonio culturale e spirituale carmelitano. È, infatti, giusto e opportuno notare che questa ricerca è nata nel contesto della politica di collaborazione promossa dall’Archivio Generale Carmelitano, che da alcuni anni bandisce annualmente un assegno di ricerca in memoria di p. Emanuele Boaga, O.Carm., già archivista generale dal 1983 al 2013. Si tratta di un’iniziativa volta a fomentare l’interesse e la collaborazione di giovani studiosi e ricercatori in materia carmelitana, avviata ormai da alcuni anni e certamente fruttuosa, almeno a giudicare dai primi risultati. Se, infatti, come si dice: «il buongiorno si vede dal mattino», si può sperare che la ricerca di Marco Papasidero sia la prima di una serie di altri lavori di qualità che facciano conoscere al pubblico più vasto anche degli studiosi la ricca storia del Carmelo, troppo spessa dimenticata per mancanza di un’adeguata conoscenza delle fonti e di studi ad esse relativi.