L. QUADRI, Una fabula mystica nel Seicento italiano. Maria Maddalena de Pazzi e le estasi (1609-1611)
Abstract
Parlare e scrivere su S. Maria Maddalena de Pazzi (1566-1607) non è semplice e questo per almeno tre problemi che si presentano allo studioso: per il linguaggio usato dalle sue consorelle che riportavano i momenti estatici, per il complesso degli eventi civili ed ecclesiali della sua epoca (compreso il ruolo della sua comunità) e, non meno difficile, appare la densità del discorso mistico ricco di figurazioni, ma anche veicolo di una teologia che, nel caso della carmelitana fiorentina, è particolarmente sviluppata. In quest’ultimo caso, il riportare i testi della santa comporta il rispetto anche di quelle pause che caratterizzano il suo narrare quelle sensazioni particolari che derivano dalle estasi mediate dalle consorelle, ma sempre soggette all’autorità ecclesiale canonica. Pause che sono segnalate nella versione originale gli scritti da trattini, oppure da esclamazioni e/o interiezioni particolari.